LIMBO D’ABRUZZO, speranze perdute – Personale fotografica di Flavia Cortonicchi

La mostra racconta quel “periodo di stasi” della popolazione abruzzese successivo al terremoto del 2009 che va dalla chiusura delle tendopoli all’assegnazione dei M.A.P. In questa fase, alcuni hanno dovuto cercare un luogo alternativo; qualcuno si è “arrangiato” nei container, qualcuno nelle roulotte, qualcun altro è stato ospite di parenti e amici più fortunati. Questa è la storia di alcune di queste persone, della quotidianità del dopo terremoto e dei ricordi delle loro case e dei loro paesi distrutti.

6.4.2009 ore 3.32: è iniziato tutto con una scossa di magnitudo 5.8 della scala Richter.

L’epicentro del terremoto è la città de L’Aquila, ma anche tutta la provincia  viene colpita.  
308 persone morte, 27.772 sono rimaste senza casa.
A 48 ore dal sisma 17.000 persone erano state trasferite nelle tende e 10.000 negli alberghi.
Questo è l’inizio di un percorso tortuoso che la popolazione abruzzese ha dovuto intraprendere.
Un percorso difficile fatto di rinunce e di sacrifici, di abbandoni e prese di coscenza.
Un percorso nel quale, inizialmente, i cittadini abruzzesi  sono stati sostenuti da tutti gli italiani, ma che oggi si ritrovano a percorrere da soli.
Di questo percorso il reportage racconta quel “periodo di stasi” che va dalla chiusura delle tendopoli all’assegnazione dei M.A.P., periodo, molti, non ancora terminato.
Durante questo periodo alcuni hanno dovuto cercare un luogo alternativo nel quale vivere per un tempo purtroppo non determinato.
Qualcuno si è “arrangiato” nei container, qualcuno nelle roulotte, qualcun altro è stato ospite di parenti e amici più fortunati.
Questa è la storia di alcune di queste persone, della quotidianità del dopo terremoto e dei ricordi delle loro case e dei loro paesi distrutti.

www.flaviacortonicchi.com

Flavia Cortonicchi nasce a Roma nel 1985. Dopo gli studi artistici si diploma nel 2007 presso l’Istituto Europeo di Design di Roma. Lavora come fotografa di scena musicale e ritrae le opere della Pinacoteca Capitolina per Zètema. Dal 2009 al 2011 vive insieme ad alcune famiglie de L’Aquila raccontando attraverso le sue immagini la vita dopo il terremoto. Questo progetto dal titolo “Limbo d’Abruzzo – speranze perdute”, viene esposto presso il Laboratorio Fotografico Corsetti e, successivamente, a L’Aquila in occasione dell’anniversario del sisma . Nel 2011 si trasferisce a Londra, conosce lo scenario fotografico inglese, frequenta un “professional practice” con l’agenzia Magnum Photos ed espone in una collettiva per il “Photomonth Photo-Open” presso la Rich Mix Gallery. Nel 2012 espone, prima a Palazzo Valentini poi negli spazi della galleria 26 cc, le immagini realizzate nella Repubblica Democratica del Congo in collaborazione per AMKA onlus. Nel 2015 lavora come assistente della fotografa e artista MaïmounaGuerresi, e nello stesso anno presenta il progetto fotografico LEI presso la galleria Matèria, esposto in seguito durante una mostra collettiva presso la Casa delle Donne.
Nel 2015 realizza il progetto “Le madri del Ceylon” insieme alla fotografa Francesca Romana Guarnaschelli, un reportage sulle donne Tamil che si occupano della raccolta del té in Sri Lanka.
Dal 2010 al 2019 è la fotografa ufficiale di Capalbio Libri.
Nel giugno 2019 partecipa a “Project Luciana”, progetto collettivo presso lo Spazio Duale, nella zona di San Lorenzo a Roma.
Nel novembre 2019 espone in una mostra collettiva “Fuori le Zero” presso il Laboratorio Fotografico Corsetti.